Unicorni, Angeli e Sirene. Armonia Celeste alla “Cappella Sistina” di Milano

L'Arca di Noè, Aurelio Luini, 1555 ca., Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano (MI) - LOMBARDIA 

“Ora crederò che gli unicorni esistono”. Alonso in William Shakespeare, La Tempesta, atto III, scena III, linea 21; Mondadori, Collana Classici, ed. 2019

Nel cuore elegante di Milano, lungo Corso Magenta, si cela, come un incantesimo sussurrato, la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, considerata la Cappella Sistina milanese. Questo scrigno di meraviglie, risale al XVI secolo e custodisce, tra musiche sacre e silenzi, i segreti di un mondo esoterico e occulto.
Sulle sue pareti danzano eccellenze pittoriche di indicibile valore: un ciclo di affreschi tra i più completi del Rinascimento lombardo, realizzato da Bernardino Luini, discepolo del Maestro Leonardo, e dai suoi figli, tra il 1510 e il 1535. Un tripudio di arte e fede che lascia senza fiato; si estende come un manto luminoso su ogni superficie.
Ma la più accurata Magia è custodita nell’area che, un tempo, ospitava le Monache Benedettine di clausura. La chiesa è infatti divisa in due spazi da un muro con grate: da un lato i fedeli, dall’altro le monache, che assistevano alla messa celate allo sguardo. Questo spazio sacro è ricoperto di immagini e allegorie che riflettono una spiritualità più intima, profonda, quasi sospesa. Qui, nascosto alla vista di molte e molti visitatori distratti, si trova una gemma rara, niente meno che l’ispirazione profonda che mi ha condotta nel centro affollato della città lo scorso fine settimana: “L’Arca di Noè”, opera attribuita ad Aurelio Luini  – al quale è dedicata la via adiacente la Chiesa  realizzata intorno al 1555. Non è una semplice narrazione biblica: l’immagine, maestosa ma delicata, trabocca di dettagli che incantano. Compaiono animali esotici, coppie misteriose e, soprattutto, gli unicorni, brillano eterei, fuori dal tempo: fluttuano tra le onde del Diluvio con grazia fiabesca…

Curiosità di Viaggio. Gli Unicorni sull’Arca di Noè Anche se non esiste un solo verso biblico della Genesi, dove figura la vicenda dell’Arca, in cui sia menzionata una coppia di unicorni che vi sarebbe o meno salita – e, come visto nel Diario di Viaggio del 19 maggio, che invito a leggere qui, la parola “Unicorn”, figura solo nella King James Version, sostituita da bue selvatico in tutte le edizioni a nostra portata – la tradizione popolare medievale ha attribuito alla vicenda quella che si potrebbe definire la “estinzione” dell’unicorno. Da un lato, troppo ambiziosi per “viaggiare con gli altri”, dall’altro incapaci di raggiungere l’arca in tempo; la loro figura enigmatica è stata frutto di distorsioni e malintesi. Gli Unicorni, sarebbero le uniche creature a non essere salpate con l’Arca, chiarendo, così, l’abisso che le separa da tutte le altre. Forse, impegnati nel tempo sospeso del sogno che per antonomasia appartiene loro, è in un mondo altro che si sono rifugiati, oppure, non sono nemmeno mai esistiti…

E tra le nubi lievi, vellutati, dovunque nella Chiesa appaiono gli angeli, costellano i soffitti tanto da far venire il torcicollo, perché non si riesce a smettere di guardarli, limpidi e biondi, fra le stelle: alcuni sono musici eterei, con strumenti antichi fra le dita sottili; altri sembrano suggerire in silenzio il destino di coloro che li osservano, custodi invisibili.

Il mio Album fotografico


L'Arca di Noè, Aurelio Luini, 1555 ca., Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano (MI) - LOMBARDIA 







Santa Agata, Madre delle Puerpere. Probabilmente c'è un sincretismo con dee preesistenti, legate alla verginità e tutrici delle donne come Artemide/Diana Lucina, all'arte della levatrice, come Iside, e di conseguenza a Demetra/Cerere, niente meno che le Matronae.

L'angioletto che tiene due grandi candele, profondamente evocativo per il mio percorso di riconoscimento interiore della personale fiamma.

Tripudi di luce e angoli d'incanto fulgeo.

Con tutta probabilità Santa Lucia.

I dolcissimi putti


Putto con arpia.

Il martirio di Santa Caterina, sulla cui origine e sincretismi è possibile leggere qualche dettaglio qui.

Un altro tra i meravigliosi angeli, raffigurati come sovente accade tra le conchiglie...

Il povero drago trafitto da San Giorgio, un motivo dalle origini con tutta probabilità norrene (fra le altre) sul quale da alcuni mesi ho trovato una testimonianza autentica e incredibile su cui sto preparando un branetto che nascerà tra le ricerche de L'Antro di Luce.

Il drago trafitto

Dettaglio della Natività.

Punti Luce sulla Rotta. L’Organo Antico e Le Sirene Celesti

Nel cuore silenzioso del coro monastico, risuona altresì l’armonia celeste delle Sirene, fumoso riverbero di canne antiche: un prezioso organo del 1554, costruito dal grande maestro Gian Giacomo Antegnati è racchiuso in un’autentica cassa lignea sulla quale sono scolpite, fra Santi e altre, gli Angeli/Sirene bicaudate; soffio di contatto tra il presente e un passato dimenticato, custodito nella voce del silenzio. Lo strumento, niente meno che il più antico di Milano, fu restaurato nel 1982 per recuperare la sua voce originale, intonando l’incantesimo sonoro che un tempo segnava i momenti di preghiera delle monache.

Citazione di Viaggio. Le Sirene, Custodi dell’Armonia Musicale Celeste

Nel Timeo di Platone (IV sec. a.C.), sia le Parche filatrici che le Sirene, figurano nella schiera di donne che lavorano, filano, reggono, sorvegliano il destino “intonando tutto ciò che accade”. Tra le pagine del celebre filosofo greco, le Parche cantano sulla armonia delle Sirene, che hanno una “posizione elevatissima”, non lontana dal tipico ruolo attribuito a certi angeli nella cosmogonia cristiana...
Nello specifico, le Sirene nel Mito di Er sono otto, protagoniste della armonia celeste e della “serenità dell'oblio”, mentre Anananke, (dea necessità), faceva ruotare otto cerchi concentrici, ossia gli otto cieli antichi, sopra ciascuno era accovacciata una sirena – probabilmente nella forma di uccello, quella diffusa dal mito greco e con radici nelle dee preesistenti, molto prima che apparisse la coda di pesce… Ognuna emetteva una nota fissa e tutte e otto insieme formavano l'armonia del cosmo. Tratto da Le Sirene, Miti e Rivelazioni Alchemiche dalle Origini. Ricerca di Claudia Lucina Simone per L'Antro di Luce




Altri affreschi dell'area più intima

Il Peccato Originale.

San Michele uccide il Diavolo.

San Raffaele con il pesce della guarigione...

La stimmate di San Francesco con l'epifania del Serafino crocefisso. Un dettaglio sul quale ho meditato a lungo e a cui ho attribuito una visione puramente personale e intima...

Il Museo Archeologico Civico

Il percorso museale, che testimonia il poco che è rimasto della edilizia pubblica di Mediolanum, racconta alcuni tratti della vita dell'abitato romano di Milano a partire dagli inizi del I secolo a.C.. Niente meno si trova accanto alla chiesa, nell’ex convento del Monastero Maggiore; conserva reperti dal periodo romano al tardo medioevo e comprende resti di mura, torri e complementi funerari oltre che motivi “marini” per me preziosissimi, dato che, con tutta probabilità, indicano che il precedente edificio pagano aveva legami profondi con l'acqua e le sue entità. Forse era una fontana o un complesso termale...

Frammento di architrave decorato con Corteo Marino. Da Milano via dei Bossi, Epoca antoniana o severiana (II-III sec. d.C.) Un uomo con zampe equine guida una coppia di ippocampi sulle onde.

Frammento di pilastrino con tripode di età augustea (I sec. a.C. - I sec. d.C.). Il tripode delfico, legato ad Apollo. Da Milano presso il Carrobbio (1894).

Basamento con delfini e animali fantastici (II sec. d.C. Marmo di Musso) da Appiano Gentile (CO). Nell'Alto Medioevo fu modificato per diventare forse un abbeveratoio o per un utilizzo agricolo. Dopo una serie di altri usi è diventato acquasantino  nella Chiesa di San Bartolomeo ad Appiano Gentile per poi scendere a Milano. Una dolce iscrizione sulla vasca recita “Ricovera il carro, vai a dormire, buonanotte” a testimoniare il legame con il lavoro e la terra.

Blocco di frego dorico con patere e bucrani, prima età augustea (ultimi decenni del I secolo a. C.), Pietra di Vicenza da Milano, via Bigli/Via Manzoni. Era parte di una costruzione funeraria, i simboli avrebbero assicurato libagioni al defunto.

Il Sacrofago dei coniugi (III-IV sec. d.C., marmo proconnesio di Marmara (Turchia), forse da Roma.


Frammento di lastra con insegne militari e armi, età augustea (I sec. a.C. - I sec. d.C.) di provenienza sconosciuta.

Il giardino che collega la Chiesa al Museo

La Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, meglio conosciuta come la Cappella Sistina di Milano, Corso Magenta 13, Milano (MI) - LOMBARDIA

Di ritorno verso casa, mi sono lasciata affascinare, come sempre, dal Tram. Al finestrino, una bambina dai riccioli d'oro, vestita di rosa, agitava la mano cercando la mia attenzione. Forse, un riflesso di quella bambina che vive dentro, finalmente nutrita alla fonte in cui si rispecchiano le sue stesse acque... Arrivederci, Milano; è stato un incontro memorabile, come sempre: nonostante il caldo, la folla, e persino il caos delle manifestazioni per la Champions League – durante la quale, da perfetti profani del contesto, non potevamo evitare di far incursione, proprio nell’orario in cui i tifosi si recavano al Duomo in corteo, impedendoci di attraversare la strada per raggiungere il nostro parcheggio... 
Milano, Custode di Sirene (alcune delle quali conosciute in passato), Angeli e Unicorni, a te devo sempre una pace che non mi riconoscevo da tanto tempo. All'Unicorno, devo ben altro, ma questa è una magia che, per adesso, vive silente, altrove...

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Sitografia e Bibliografia

www.museoarcheologicomilano.it
postiepasti.com
it.wikipedia.org
www.lombardiabeniculturali.it
www.storicang.it
blogcamminarenellastoria.wordpress.com
www.lombardiabeniculturali.it
tramart.it
culturalitaly.com
www.arteemusei.com
offbeatunicorn.com

Diritti

Testo e fotografie di Claudia Lucina Simone. Tutti i Diritti Riservati

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