Tra Cravagliana e Fobello (VC)
Riflessioni di Una Strega in Viaggio “Qualcosa come un punto, lì, non esattamente definito, che solo in ombra trova la sua luce, forma, motivo d'essere”.
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Introduzione alla Rotta di Viaggio
La mia terza tappa a Fobello, sesta sulla rotta della Valsesia Stregata, si è rivelata forse una delle più incantevoli. Quando ero andata la prima volta, solo per assaporarne l'aria, il 23 novembre 2024, il negozio di Anna Maria Tirozzo “I Biscutin dal Strii”, legato alle leggende di streghe della frazione Cervatto, il paese di origine della creatrice di questa magia, purtroppo era chiuso (lo scrissi, nel mio primo resoconto sul quaderno) e lo sarebbe stato anche alla seconda tappa, del 30 novembre 2024, quella che ha incluso la ardua ricerca del Pianel dal Strii evocato dai racconti d'infanzia di Anna Maria sulle brochure della sua bottega e interamente raccontato nel libro di Roberto Gremmo intitolato Valsesia Magica e Misteriosa (Botalla Editore pp. 68-70, prima edizione 2020) . Nel fine settimana, infatti, il negozio resta chiuso, tranne che nelle eccezionali aperture dei week end prenatalizi: senza farmelo dire due volte, ieri, domenica 15 dicembre 2024, sono ritornata a Fobello con il mio futuro sposo..
“Nel cuore del Parco Naturale dell'Alta Valsesia, a Fobello, in Val Mastallone, c'è una stradina nel fitto del bosco che da Cervatto porta alla frazione Torno. Arrivati dove il faggeto si fa più buio, esiste un luogo, nascosto alla vista dei passanti, chiamato “Al
Pianel dal Strii”. Io, da bambina, pensavo che le streghe all'imbrunire, dopo il suono dell'Ave Maria, spostandosi in volo si riunissero là, su quel pianoro, per operare nell'oscurità i loro sortilegi”. Anna Maria Tirozzio, Al Biscutin dal Strii
I Biscutin dal Strii di Anna Maria Tirozzio, Fobello(VC), Alta Val Mastallone
Anna Maria, era esattamente come me l'aspettavo: una donna di montagna, dalla stretta di mano decisa e lo sguardo che nasconde una dolcezza destinata solo a chi la merita. Fiera della sua attività (che gestisce fra più negozi che servono le località vicine) e rinomata su Il Golosario, Anna Maria si è scusata anche troppo per il suo breve ritardo nell'aprire, ieri pomeriggio, a causa di una emergenza che l'ha trattenuta presso un altro punto vendita, stabilendo subito una confidenza fatta di gesti benevoli e parole accoglienti. Sapeva che ero lì per provare i suoi famigerati biscotti (i miei preferiti, sono diventati subito i Muns al latte fresco di montagna e vaniglia, seguiti dai biscotti speziati “di tipo nordico”, come li ha chiamati lei, nondimeno i Biscotti di Gaudenzio) che avevo scoperto grazie al libro di Gremmo, e sapeva che ero lì per chiederle alcune conferme (già anticipate telefonicamente da alcune settimane) sul fatto di aver trovato il Pianel dal Strii, dato che è facile confondersi, dove i faggi ti seguono con gli occhi, la neve è alta e le indicazioni sul libro sono un tantino approssimative – e in parte è un bene che sia così.
Quel sabato di fine novembre, partiti all'avventura, senza aver avuto indicazioni da nessuno ma, soprattutto, senza conoscere per nulla la zona – e non eravamo neppure convinti del luogo da cui si partisse per raggiungere il Pianel dal Strii, dato che le indicazioni che avevamo a disposizione erano imprecise – faceva un freddo polare e il percorso era stato parecchio rischioso, soprattutto per la ripidità e per il ghiaccio e la neve copiosi. La misteriosa via che conduce all'antico focolaio delle Streghe, è da dirlo, non parte affatto da dietro il Cimitero di Fobello, superata “La Tre Pietre”, dove non si incrocia altro che un sentiero che si interrompe in una proprietà privata, bensì parte da altrove, da un luogo che Anna Maria ci ha confermato essere quello giusto soprattutto perché parte della sua infanzia.
— Molti attribuiscono a Fobello questa leggenda — ha detto con entusiasmo Anna Maria — Ma in realtà è di Cervatto! Quando ero bambina, al suono delle campane, al tramonto, guardate che si doveva scappare a casa. Delle Streghe avevamo paura davvero! In quel posto, fra l'altro, ci sono ancora i residui di un vecchio fuoco acceso...
E proprio da Cervatto, noi, eravamo partiti...
A ogni modo, ha aggiunto Anna Maria — Il sentiero lo avete trovato, eravate giusti, guarda, esattamente qui! — ha detto indicando un punto sulla fotografia che le stavo mostrando, per meglio spiegarle l'itinerario che avevamo dovuto inventarci, privi di guida — Ma non era necessario salire fino al Roj, potevate fermarvi molto prima e svoltare subito dopo questa curva stretta, sotto il crostone di roccia, che si riconosce poiché, lì davanti, decine di abeti o pini sono stati abbattuti quando abbiamo avuto una violenta alluvione nel 2019...
Tra le mie fotografie, quella degli alberi abbattuti, a conferma che il posto lo avevamo sentito e riconosciuto..
Naturalmente, abbiamo deciso di tornarci, per ripercorrere il tragitto tagliando dal punto esatto indicato dall'esperta: quello che credevamo che lo fosse sin dall'inizio, ma che ci sembrava troppo “facile” averlo trovato subito, per cui avevamo perlustrato tutto il sentiero che connetteva alla frazione Torno e oltre, fino alla fine del percorso all'interno della Alta Val Mastallone.

I Biscutin dal Strii di Anna Maria Tirozzio, Fobello(VC), Alta Val Mastallone
Dopo averci invitato a non ritornare lassù in questo periodo, soprattutto all'imbrunire che la neve ghiaccia e il terreno sotto i piedi diventa un vero scivolo, Anna Maria ci ha detto che una signora o forse due, onestamente non ricordo, negli ultimi tempi sono andate da lei a chiedere del Pianel..
Era contenta di questo interesse per i suoi biscotti e per la sua eredità con la quale, se non altro, sto cercando di creare un trait d'union con un altro luogo conosciuto per le sue Streghe Storiche, in Valle Antigorio (Verbano-Cusio-Ossola), tessendo tra loro in una trama di contatti, indirettamente e attraverso i miei racconti, le rispettive donne coinvolte nella campagna di “riabilitazione” delle proprie streghe locali. Ho parlato ad Anna Maria del Ristorante delle Streghe del Cistella di Croveo di Baceno, e ho parlato a Mirella e Veronica che gestiscono il Cistella, dei Biscutin dal Strii di Anna Maria: chissà cosa ne verrà fuori? Magari un libricino, guida per coloro che vorranno andarci dopo, potrebbe essere..?
Curiosità di Viaggio I biscottini di Anna Maria, mi riferisco in particolare ai Muns, che da famigerata adoratrice della vaniglia ho scelto a occhi chiusi, sembrano “segnati”. Osservandoli con sguardo ancora soffuso, questa mattina, durante la prima colazione, mi è parso di vedere, nel piccolo ombelico che vi è inciso, una sorta di marchio, che ho chiamato “il
dito della strega” e che ricorda, girando il biscotto al contrario, gli occhi nel faggeto del Pianel dal Strii.. Adesso, però, della Strega manca da vedere il piede, ma questo è un piccolo mistero che voglio custodire...
Salutata Anna Maria e preso atto che la seconda visita al Pianel non sarebbe potuta essere possibile, almeno non lì nell'immediato, ci siamo avviati verso casa, ripromettendoci di trovare un luogo di ristoro aperto per poterci rifocillare: Fobello, al di là dei biscotti, non offriva nulla. Il negozietto di alimentari era ancora chiuso, la piccola trattoria affianco ad Anna Maria aveva interrotto il servizio per svolgere dei lavori di ristrutturazione. Sembrava che tutto, là, ci respingesse, invitasse ad andare – tranne Anna Maria, che ci ha persino invitati a scriverle e a visitare insieme dei luoghi di cui nei libri non si parla e che potrebbe illustrarci grazie al suo amico Marco come guida.
La prima frazione disponibile, dove, se non altro, c'erano segni di vita, era Cravagliana – che avevo già citato nei precedenti resoconti di viaggio, in merito a un luogo connesso alle fate e forse anche alle streghe che abbiamo inserito sulla nostra mappa, fra le rotte future o imminenti – dove l'unico posto aperto era la Locanda del Cacciatore. Michele voleva fermarsi lì già da un po', da quando ne aveva letto il nome, quasi un mese fa, ma ogni volta le passavamo davanti come dei razzi e ci sfuggiva: detto fatto, abbiamo parcheggiato lì affianco e siamo entrati a gustare un caffè bollente (un ottimo, caffè bollente, aggiungerei).
“Dopotutto, perché no?”, mi sono detta.
Località Cravagliana (VC)
Località Cravagliana (VC)
Sul tragitto, scaldati dalla affettuosa anziana che ci aveva servito il caffè, ci siamo fermati davanti alle mie amate stalattiti, ormai un luogo di casa, un varco verso un mondo di ghiaccio che mi vive dentro e in cui i miei occhi si diluiscono, come affluenti di una magia affine.
I ghiaccioli sfidavano l'aria come spine, noncuranti di nulla. In questo riconosco la mia natura: tanto affilata quanto fragile. Del resto, basterebbe un po' di sole per scogliere questa immensa parete ghiacciata, eppure lì il sole sembra non battere. Ci sono punti della Valle, lo abbiamo notato andandoci spesso, dove il ghiaccio sembra non sciogliersi e le stalattiti non patiscono il tempo. Forse è questo il loro segreto: restare in ombra, solo finché non si illuminano agli occhi di qualcuno, capace di intendere il loro messaggio occulto.
Tra Cravagliana e Fobello (VC)
Riflessioni di Una Strega in Viaggio “Qualcosa come un punto, lì, non esattamente definito, che solo in ombra trova la sua luce, forma, motivo d'essere”.
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Seguono gli scatti di ieri dietro al cimitero, un luogo profondamente evocativo e che avevo già visitato da cui, però, non si raggiunge alcun sentiero, o forse il fatto stesso che i faggi osservino senza dire, traccia una rotta percorribile solo in volo, come in un sogno.
Citazione di Viaggio (...) Non dissimile dal concetto stesso di segreto, arcano che, forse, alcune vere streghe praticarono, non viste, né mai scoperte od accusate, nella loro intimità, dove il volo con Erodiade, Diana o Minerva le trasportava al centro di sé stesse. Forse è lì, che avvengono il solo Volo e il solo Sabba possibile: dentro.
Dopotutto, inizialmente tale volo veniva riconosciuto come fantasioso, è solo nel Quattrocento, quando il Canon Episcopi venne a poco a poco abbandonato e sostituito da altri manuali, che le riunioni delle streghe furono prese come “vere”, ossia il loro cursus – il volo – e il Sabba – il loro gioco, venivano considerati reali a causa della diffusione dei molti trattati di demonologia che avrebbero soppiantato i contenuti più razionali del primo. Fu a causa di queste nuove convinzioni che le campagne di ricerca incominciarono a perseguire migliaia di donne e uomini in tutto il mondo, portando a un vero e proprio delirio.
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Riflessioni di Una Strega in Viaggio Sulla
via di ritorno a casa, illuminata dalla luna piena, con la macchina profumata di vaniglia e anima, ripenso, guardandomi indietro dallo specchietto, a quanto devono essere magici i luoghi visitati poc'anzi, ora che sono avvolti da silenzio e qualsiasi visita è interrotta. Mi piace rivederli nella mia immaginazione, completamente spogli dalle tracce di chiunque e pregni solo della propria essenza. Forse è quella la sensazione più pura: non tanto quella che certi luoghi donano a noi, ma quella che vive in sé e per sé, quando nessuna e nessuno è lì e della loro stessa luce i luoghi brillano. Non necessitano che qualcuna ne giustifichi l'identità o ne approvi il valore: loro sono lì, noi altre lontano, tutto è pace e silenzio e ogni cosa resta viva, inviolata nel suo proprio significato.—
Fino a qualche giorno fa, non avevo troppo chiare le prossime tappe sulla rotta. Adesso sì, ce ne sono almeno tre che mi appartengono e che vedranno, nel breve e nel meno breve tempo possibile, la mia presenza fisica e non fisica. Sia io che Michele, non vediamo l'ora di ritornare da Anna Maria per acquistare altri biscottini da regalare per Natale ai nostri cari ma, soprattutto, siamo impazienti di conoscere Marco, e “il
corredo” della povera donna-strega con cui ha avuto la fortuna di entrare in contatto direttamente, senza che vi fosse un motivo preciso per questo incontro, o forse sì, e nulla è un caso.
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Diritti
Testo e fotografie di Claudia Simone vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso scritto dell'autrice e senza citare la fonte.
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