Sabato 16 Dicembre, in un pomeriggio nebbioso, sono stata a visitare
la Chiesa di Santa Maria in Betlem, sita in Pavia.
L’oretta di viaggio lenta e
faticosa, per via della nebbia fitta e bianca, è valsa ciò che lì abbiamo
trovato: “come ospiti di un sogno, ecco la cometa allestita per il periodo natalizio,
sfilare sull’edificio romanico recante meravigliose margherite e una splendida
rosa dei venti sul portale di legno”.
Io o e il mio
compagno di viaggio ci siamo lasciati trasportare, ed infine, dopo aver
consumato un gustoso aperitivo – del tutto degno della gelida serata che si
stava prospettando – abbiamo avuto accesso alla Chiesa, prima delle 19:00 inagibile poiché era
in corso la messa.
Una volta entrati, con discrezione, abbiamo cercato la
cappella marmorea ospitante la statua lignea della Madonna della Stella – di probabile
fattura francese. “Eccola lì, ammantata di
stelle a cinque raggi, trapuntate nel cielo che la accoglieva, con in braccio
la creatura di luce, recante l’arcano messaggio del lume; e impugnando la
bacchetta con la stella a otto punte, la rosa dei venti, la stella polare, la sacra
Orsa maggiore; la Madre celeste che sin dalla notte dei tempi guidò i marinai partecipi
della prima storia israelita, usanza ereditata da greci e romani; ed ugualmente venerata come Orsa ed ambita come
Axis Mundi, nei miti artici di cui sono protagonisti sciamani siberiani e le genti
di eredità mitica baltofinnica e artica”.
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Le formule magiche della Stella
Seguono le “formule magiche” riportate sui soffitti della Chiesa di Santa Maria in Betlem a Pavia, in prossimità della elegante cappella marmorea che ospita la statua lignea della Madonna della Stella: “Stella Mattutina, Ora pro nobis”,“Stella del Mattino, prega per noi”. E, la seguente, la formula contenuta nel libro tenuto tra le mani del bambino in seno alla Madonna: “Ego sum, Lux mundi”,“Io sono la Luce del Mondo”. La scrittura completa (Gv b,12) da cui il detto magico è stato estratto recita così: “Ego sum lux mundi; qui sequitur me non ambulat in tenebris, sed habetit lumen vitae”, “Io sono la luce del mondo, chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Dante non ha mancato di ricordarlo: “Se tu segui tua stella non puoi fallire a glorioso porto”(Inferno, Canto XV). |


Memorie di Viaggio Da bambina, ogni anno, quando papà imbastiva il suo presepe, riboccante di luci e addobbi finemente scelti; che sfoggiavano tra le colline che lui stesso costruiva, insieme a ruscelli vivi e agli animaletti ispirati un po’ a tutti i paesaggi italiani; rubavo la stella cometa e l’angelo della grotta.
Quando li cercava, e non li trovava, per ultimare le decorazioni, sapeva che li avevo presi in prestito io, per raccogliermi in qualche angolino buio della casa, e “pregare”.
Amavo pregare.
Ho sempre pensato che la preghiera, intesa come ricerca del contatto profondo con sé stesse, fosse una delle più alte forme di magia, concentrazione atta a sortire benefici effetti sul corpo e sulla mente.
La
parola deriva dal latino “prĕcari”, che significa “chiedere”, “domandare”.
Questo verbo proviene dal sostantivo “prex”, che indica la preghiera, ovvero, per me, la richiesta sincera di quel contatto, rivolta alla «voce dentro»


Durante la visita, la gentilezza del parroco e della suora che ci ha scortati all'uscita secondaria e privata, solo dopo essersi sincerata che avessimo potuto svolgere la nostra visita con calma, e nonostante la chiusura imminente della Chiesa; ci ha disarmati: abbiamo riflettuto sui concetti di accoglienza, gentilezza ed uguaglianza, così millantati da molte e molti sedicenti neopagani, armati di sorrisi e buone parole; così poco vivi nella pratica, esclusiva per pochi e spesso a caro prezzo..

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Storia ed elementi architettonici
La statua lignea della Madonna della Stella, forse opera francese la cui realizzazione è databile al XIII secolo; è una delle statue più preziose conservate a Pavia e si trova nella Chiesa di Santa Maria in Betlem, la chiesa parrocchiale di Borgo Ticino.
La Chiesa di Santa Maria in Betlem fu eretta intorno al XII secolo sull’area di una preesistente chiesa d’epoca carolingia, i cui resti sono stati scoperti nei restauri del 1953. Dopo il Mille, accanto alla chiesa sorse un ospedale destinato ad ospitare i pellegrini itineranti verso la Terrasanta.
Questo è il motivo per cui, ancora nel sec. XIV, la chiesa dipendeva dal vescovo di Betlemme. La facciata tipica romanica è decorata da un elegante intreccio di archetti e presenta il duplice cromatismo del cotto e della pietra arenaria.
Le stelle scolpite sui battenti del portone richiamano la Madonna della Stella la cui statua si trova nella prima cappella a sinistra ospitata da un ricchissimo altare marmoreo del Settecento (1).
Gli affreschi della volta furono eseguiti da Paolo Barbotti nel 1851, mentre il campanile, risalente al XIII secolo, fu rialzato in età moderna.
Curiosità del Folclore Pavese Ogni anno, il 2 giugno alle ore 21 i remi
dei “barcè” si bagnano nell’acqua del Ticino e la Madonna della Stella viene
issata sulla tipica imbarcazione pavese, per salutare e benedire con il suo
passaggio – a reminiscenza della stella guida dei marinai – il fiume e gli
abitanti del paese. “Giunti nei pressi del Ponte Coperto, le barche attraccano
e la Madonna viene portata a spalla fino alla chiesa e la processione riprende il
suo cammino sulla terra attraverso il primo tratto di via Milazzo, piazzale
Ghinaglia e via dei Mille”(1).
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Indicazioni La Chiesa di Santa Maria in Betlem si trova in Lombardia, a
Pavia(PV) in Via dei Mille 102, ed è sempre aperta al pubblico fino alle sette
della sera. Le suore e i parroci sono accoglienti e cordiali, desiderosi di
interagire con i visitatori e di permettere loro di scattare qualche fotografia
senza imbarazzo. Tornerei soltanto per la gentilezza ricevuta; del tutto degna
della stella
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Sitografia
(1) QuatrobPavia
Diritti
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