La Madonna del Latte del Borgo di Armeno tra Celti e Liguri

na delle Madonne del Latte custodite nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Armeno(NO)

Di tanto in tanto è sufficiente fermarsi, interrompere le consuete attività, ed immergersi in una antica area di culto campestre o fra le strade di una graziosa cittadina che sorge a soli cinque minuti da casa, per far riaffiorare la coscienza del viaggio, e delle grandi e piccole consapevolezze che essa porta con sé. La scorsa settimana, dopo aver esplorato l'antica Chiesa di Santa Maria Assunta di Armeno che ospita ben tre Madonne del Latte, ho potuto addentrarmi nella magica natura delle alture fra cui sorge (rispettivamente fino alle pendici del massiccio del Mottarone, che separa il Lago d'Orta dal Lago Maggiore) nonché fra le stradine del piccolo e accogliente borgo di Armeno, insediamento in provincia di Novara di cui si attesta la presenza di popolazioni celtiche e liguri sin dalla preistoria, e che attualmente conta circa duemila abitanti. L'aria era fresca, come del resto quasi tutto l'anno da queste parti poiché soggette a venti e alle intemperie provenienti dai monti che le sovrastano, tuttavia piacevole a sentirsi e perfettamente in sintonia col mio umore. 
Mi piacerebbe condividere le fotografie scattate durante la giornata, aggiungendo alcune immagini catturate, sempre sul luogo, il giorno dopo, quando sono ritornata per godere del paesaggio sotto ad un sole inaspettato e vivificante. Le montagne erano talmente bianche e pure che avrei voluto tuffarmici dentro senza fare ritorno, fondendomi con il loro silenzio e con la loro saggezza; sempre più rara e difficile da trovare altrove. Ecco le fotografie di Armeno, dunque, nella sua versione cupa e silente, e poi in quella solare, dipinta di celeste.




Inutile sottolineare il piacere di aver fatto la conoscenza di un nuovo piccolo amico, che sul momento ho deciso buffamente di chiamare Roberto, dato che da queste parti ho conosciuto parecchi cagnolini con nomi che ricordavano più un vecchio zio che una creatura a quattro zampe. Mi sono trattenuta con lui per una buona decina di minuti, e staccarsi era davvero impossibile, ma considerato che stava per incominciare a piovere ho dovuto congedarmi a malincuore.



Aggiungerei che Roberto non è il tipo da fare troppi complimenti…! — Risate.


Il colore grigio imperava minaccioso dal cielo, e il silenzio faceva da padrone sia al piccolo borgo che alla mia mente, che era rilassata e serena, attraversata soltanto dalla voglia di passeggiare senza meta.



A seguire le splendide rose, di cui ho sempre amato più i soffici petali adagiati alla terra che quelli ancora aggrappati alla vita: osservarli mi ha ricordato quante volte mi è sembrato di giacere inerme, proprio come loro, immersa in situazioni dalle quali pensavo che non sarei mai potuta uscire, e invece loro erano là, a celebrare la perfezione di ciò che cade e muore, in attesa soltanto di rinascere, sotto rinnovate spoglie, e in luoghi sconosciuti e differenti.



Catturare i colori si è rivelato davvero difficile, soprattutto per me che non sono affatto una fotografa; tuttavia, queste sono le fotografie suggerite spontaneamente dal mio cuore, ed è per questo che sono speciali, lo sono per me, e questo è abbastanza, per me.


Ed ecco una curiosità, il lavatoio. Ovunque andando su e giù con l'auto è possibile scorgerne diversi, tutti molto graziosi, a ricordare l'alito antico del borgo, nonché i mestieri che qui venivano svolti dalle donne che tutt'ora ne custodiscono i segreti, allietando i viandanti con detti proverbiali e note di colore che accentuano la natura ancora autoctona e parzialmente inviolata di cui paesini di montagna come questo godono.




Curiosità di Viaggio, La Tenda delle Fate Nonostante la pioggia, che ormai mi saltellava senza sosta sul viso, ho permesso ai rami piangenti di questo piccolo salice di accarezzarmi, giocando a immaginare che fossero il prezioso tessuto di una tenda delle fate, posta a protezione di un passaggio segreto che conduce al bosco…


Le Madri del Latte

E infine,  ecco la Chiesa di Santa Maria Assunta, di cui allego il Link alla Ricerca, nella quale regalo qualche delucidazione sulla natura spirituale del luogo legata alle Antiche Usanze Pastorali, che nelle Madonne del Latte (affrescate all'interno della Chiesa) affondano sin dalla più remota antichità le loro radici più profonde.

   
Una delle Madonne del Latte custodite nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Armeno(NO)

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Altre fotografie di Armeno



Immergermi nel breve tratto di sentiero decorato dai piccoli fiorellini bianchi, mi ha fatto pensare a quanto di poco conto siano molte di quelle cose a cui spesso lì per lì si da importanza, noncuranti che, in ogni momento, è possibile spostarsi (sia con il corpo che con l'attenzione) verso ciò che  nutre; lasciandosi alle spalle il superfluo e dandosi il permesso di sostare su piccoli ponti comunicanti tra la parte di noi che credevamo di essere, e quella che invece realmente siamo, la quale ci attende là, oltre il passaggio, per ricondurci all'armonia segreta della natura che ci abita.


Taccuino di Viaggio 
Ci sono ponti che dobbiamo attraversare, altri che dobbiamo essere noi stesse a creare, se vogliamo mostrare di essere davvero ciò che diciamo di essere, ed altri ancora che, invece, è necessario si sgretolino alle nostre spalle, restituendosi al nulla da cui erano apparsi”.


Come non ammirare, poi, il piccolo tratto di paesaggio oltre il delicato cancellino in ferro battuto? Per qualche istante mi è sembrato di rivivere ogni pagina del Giardino Segreto della Burnett. Quale vita, quale mistero si cela oltre la soglia che spesso non si ha il coraggio di attraversare? 
Al di là del cancello” potremmo trovare draghi, orchi, principesse o streghe, ed è questo che fa del viaggio (ogni tipo di viaggio) una strepitosa avventura nella quale calarsi senza troppi pregiudizi, ma con la certezza che nessun incontro, buono o cattivo, potrebbe mai distoglierci dalla nostra vera natura, che è volatile, leggera, e assolutamente distaccata da tutti quei piccoli e grandi drammi che la nostra parte umana elucubra ogni giorno.


Taccuino di Viaggio  
Spesso è sulla strada del ritorno, che si disvela il vero motivo per cui si ha viaggiato, ed ecco, ciò che in partenza sembrava importante, alla fine del tragitto forse non lo è più, e l'animo a primavera si disgela insieme alle montagne, che a poco a poco si preparano a rifiorire.




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Nota

Le fotografie sono stata scattate nello specifico nella breve frazione di Bassola, Armeno(NO).

Diritti

Testo e fotografie di proprietà di Claudia Simone. Nessuna parte di questo diario può essere riprodotta senza il consenso scritto dell'autrice e senza citare la fonte.

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