Il Gelido Lago di Mergozzo


Una distesa di acqua lucente scintilla come uno specchio gotico sotto ai raggi di un sole ormai pallido, freddo, vicino all'addormentarsi del giorno. Tutto tace. Non v'è ombra di essere umano, ma ad accogliermi soltanto il gelo, che lambisce il mio volto cianotico lasciandolo un poco arrossire e lenisce le mie preoccupazioni che, insieme ai flutti di un vento glaciale volano via, lasciandosi rapire, anch'esse, dal desiderio di rinascere, rivivere, riprendere a gustare piccole e grandi gioie quotidiane, abbandonando affanni e dolori alle spalle; dove è giusto che stiano poiché, anche se ancora fanno male, sono passati.



Tutto sembrava essere avvolto in un gelido reame di morte, a tratti il mio animo si incupiva, poiché, messa alle strette dall'assenza di distrazioni, ho dovuto essere presente a ogni mio pensiero.  Mi sono arresa, il dolore ha cessato di avere una causa, e ho lasciato andare.

Taccuino di Viaggio 
Ci sei soltanto tu, un freddo che taglia le mani fin quasi ad attraversarle, ed una innata consapevolezza d'aver lasciato la tua pelle alle spalle

Avvolta dall'alito rinvigorente dalla Signora dei Ghiacci, ho lasciato che l'inverno mi pungesse, fuori e dentro.


Il piccolo comune montano, situato nel Verbano Cusio Ossola, poco distante dalla vicina Ornavasso, vanta un piccolo laghetto incontaminato la cui larghezza non supera il chilometro, totalmente protetto e salvaguardato dagli enti di competenza, considerato un luogo naturale di assoluta preziosità e importanza.




Le meravigliose oche bianche, con le quali sono rimasta a giocare a lungo, affacciata dal ponticciolo, impreziosivano la distesa d'acqua cobalto come luminose perle, regalando una festa allo sguardo.. Dopo aver sostato immobile per un po', e avendo elargito parole di gratitudine a tutte le creature visibili e invisibili che mi circondavano, mi sono deliziata passeggiando tra le caratteristiche stradine del borgo dal tipico sapore insubre, scorgendo attimi di antichità che conservo dentro.

Taccuino di Viaggio La magia di cui Mergozzo è intrisa, era palpabile ma silenziosa: un suono, un voce, una melodia che ti si affaccia dentro e chiede di essere preservata


La Ballerina Bianca

Stanca, infreddolita, taciturna,  mi sono diretta al parcheggio sopraelevato rispetto alla passerella che costeggia il laghetto, e, tirando un sospiro di sollievo, ho ricevuto la visita di un grazioso uccellino chiamato 
Ballerina Bianca per via della sua coda danzerina che, a quanto pare, è un passero stanziale in tutta Europa, pertanto, non migra nei mesi invernali poiché è in grado di adattarsi a climi e condizioni molto rigide. Questo, in parte, mi ha aiutata a riconoscere parti di me nella leggiadra creatura. Mi sono riconosciuta il merito, forse per la prima volta, di essere stata capace di sopravvivere a condizioni molto dure  che finalmente stanno dissolvendo. 



Mi sarebbe tanto piaciuto poter visitare alcune attrattive culturali del luogo, soprattutto il museo archeologico - dove a quanto pare sono conservati dei glifi runici anticamente ritrovati lì - e la Ca' d'la Norma, un complesso megalitico di pietre e massi che formano sepolture preistoriche probabilmente risalenti all'età del bronzo e del rame, nelle quali è possibile anche entrare. Tuttavia, ho scoperto che il museo è accessibile soltanto in primavera e in estate. 
Se chiudo gli occhi, a ogni modo, riesco a immaginare la bella stagione che verrà, pertanto, a presto Mergozzo!


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