L'Essenza del Mio Viaggiare


Il mio viaggio è cominciato circa un anno e mezzo fa, quando un gruppo di amici, fra cui il ricercatore Eugenio Chionaky, mi propose di partecipare a una visita ad una delle rocce erratiche più imponenti e cariche di storia fra tutte: il “Sass da Preja Buia”, rispettivamente collocata a Sesto Calende, in provincia di Varese e devo essere sincera nel dire che è anche il più semplice da raggiungere fra quelli che ho visitato ad oggi, poiché è uno fra i pochi il cui percorso può essere svolto in auto e senza rischiare di perdersi o di ritrovarsi incastrati fra i rovi. Dico ciò a proposito poiché, purtroppo, molti di questi antichi spazi sacri, testimoni della nostra Europa ancestrale precristiana, sono quasi del tutto o depauperati dalla barbarie umana che imperversa, o caduti nell'indifferenza; in quell'invisibilità che, se da un lato fa sì che se ne conservi la natura segreta e inaccessibile ai più, dall'altra mette in atto un processo di alienazione di qualcosa che dovrebbe essere tenuto e curato esattamente come si fa con gli storici monumenti  sacri o laici   della nostra bella Italia. Alcune preziose rocce erratiche intrise di potenti energie ataviche, non portano nome né indicazioni di alcun tipo, pertanto sono materia da vere esploratrici. Ad ogni modo, il giorno in cui incontrai il primo sasso erratico, compresi che non avrei potuto fare a meno di ricercare e scoprire tutte le meraviglie del misterioso retaggio pagano che si celavano nella “mia” terra. Ma forse sto sbagliandomi, ed in realtà questo lavoro di ricerca e viaggio – dentro e fuori di me – venne stabilito dall'anima molto tempo prima che nascessi, quando, ancora in forma sottile, scelsi di incarnarmi proprio qui, in questo corpo, in questo spazio e in questo tempo, in questo involucro umano a cui apparentemente appartengo e al quale temporaneamente sono confinata.

Citazione di viaggioQuando tutte le anime si erano scelte la vita, secondo che era loro toccato, si presentavano a Lachesi. A ciascuna ella dava come compagno il genio che quella si era assunto, perché le facesse da guardiano durante la vita e adempisse il destino da lei scelto. E il daimon guidava l'anima anzitutto da Cloto: sotto la sua mano e il volgere del suo fuso, il destino prescelto è ratificato. Dopo il contatto con Cloto, il daimon conduceva l'anima alla filatura di Atropo per rendere reversibile la trama del suo destino. Di lì, senza voltarsi, l'anima passava ai piedi del trono di Necessità”. 
(Platone, Il mito di Er; Repubblica, X, 620d-e)

La gente viaggia in lungo e in largo, alla ricerca di un appagamento effimero e di una felicità inafferrabile poiché soggetta a condizioni che non possono essere controllate, spesso alimentati da un consumo smodato di risorse e mossi dal bisogno di approvazione dissonante, rispetto alla voce che abita dentro. E poi ci sono io, che per aver sempre mal sopportato i lunghi viaggi, dato che amore stare nel mio nido;  ho riscoperto solo ultimamente che era proprio nella dimensione del viaggio che si celava da sempre, come avvolta da un alone di nebbia, una fra le più importanti vocazioni della mia anima, nonché quella che mi avrebbe condotto ad affrontare uno degli scogli più grandi per me: rendere concreto quel mondo altro – scoprendo un suo riflesso tangibile, nella natura di certi luoghi – che da sempre, rifugiandomi nell'esoterismo, nello studio e nei libri, avevo in realtà desiderato tanto toccare con mano, seppure pregno delle sue avversità.

Appunti di Viaggio  Sono qui a tracciare una mappa del tesoro del mio percorso, perché so che, fra alcuni anni, guardandomi indietro scoprirò che ne sarà valsa la pena, anche se, per il momento, la logica misteriosa che si cela nella mia anima, e che in un certo senso mi costringe a questa chimerica dimensione del viaggiare, mi è quasi del tutto sconosciuta. E così voglio che resti: mi sta bene questo buio, mi sta bene questo nulla, poiché è dal vuoto che la fontana delle rivelazioni più profonde si genera e sgorga, e non sta a me comprenderne prematuramente tutti i significati.

Citazione di ViaggioOgni azione, ogni evento viene spontaneamente dal vuoto come dalla superficie di un limpido lago guizza d'improvviso un pesce”. 
A.W.Watts, op. cit.,p.49

Il mio è un atteggiamento solitario, indipendente e del tutto autonomo, che non pretende di collocarsi in nessuna categoria né filosofica né spirituale o esoterica. Potrei definirmi una viandante gentile e silenziosa, oppure, come Isaac Newton usava dire di se stessopotrei considerarmi come una bambina curiosa che, a spasso sulla riva del mare, di tanto in tanto coglie una conchiglia, aggiungendola a quella grotta delle meraviglie che alberga nella sua interiorità. Questa citazione giaceva in un vecchio quaderno degli appunti rimasto nella mansarda della mia casa d'infanzia. Ricordo con gioia lo sguardo della mia professoressa di Filosofia ammirata, la Dottoressa Nazarena Bianchi, nel notare che il mio interesse per la materia si stava estendendo a dei livelli che presto, proprio a causa della loro intensità, mi avrebbero tristemente precluso tutta una serie di strade di studio “convenzionali”, in virtù di quello spirito libero e selvaggio che per me la vera filosofia caratterizzava, e che mai si sarebbe lasciato vincolare da una qualsivoglia scuola di pensiero che, per parafrasare A. Schopenhauer ,è più facile che sforni eruditi attori e pagliacci, piuttosto che nobili pensatori”.

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Questo spazio si ripropone altresì di aiutare i luoghi magici legati all’antica tradizione sapienziale femminile ad arrivare fino a noi, allo scopo di “rivivificarne” la magia, l’essenza, e risvegliarne quella familiarità con cui fortunatamente ancora oggi ben si collocano nel nostro inconscio collettivo e individuale, nonostante stia dilagando un contesto storico-politico del tutto lontano da quel “vecchio” modo di sentire e di identificarsi nella natura in quanto madre, in quanto dea e, soprattutto, in quanto cerchio all’interno del quale le profonde e misteriche trasformazioni iniziatiche avvengono.
Cercherò allora di cogliere e il più possibile risvegliare l’Identità sacra che abita la natura, cercando, nel mio piccolo, di elargire qualche dono prezioso e, al di sopra di tutto, condivisione, senza la quale nessuna retorica sarebbe utile.
Auguro a tutte e a tutti coloro che leggono le mie ricerche e le mie esplorazioni una serena permanenza, nella speranza che la lanterna di luce bianca che qui si ha scelto di portare possa essere luce sul cammino di molte e molti altri.
Uno dei miei sogni è ritrovare, attraverso la perfetta rete delle sincronicità, le amiche e sorelle che sono state poste sul sentiero affinché ci incontrassimo in questo tempo; con cui poter condividere il percorso di studio e di ricerca al quale sono stata chiamata dalla forza invisibile che mi attraversa, e che, ogni giorno, mi spinge a muovermi nella direzione prescelta.

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Una illustrazione alchemica che ho molto a cuore, poiché la metamorfosi che qui figura è strettamente collegata al periodo di rigenerazione che sto vivendo e poiché è descrittiva del modo di viaggiare che  ho scelto per me stessa e che mi abita, è quella dell'Uroboros.
Nella sua essenza è racchiuso il vero significato che il viaggio ha per me. Nella circumambulatio praticata dal monstrum, infatti, si cela il misterioso serpente, simbolo rinnovamento e cerca profonda, portatore di saggezza ancestrale che si manifesta sia nella stasi, ovvero nella capacità del saper attendere che la propria via si sveli; sia nella creatività che incessantemente porta a compimento quel viaggio interiore che si auto adempie a seconda di un disegno innato nella viaggiatrice o nel viaggiatore. 

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I riferimenti alla filosofia e all’alchimia  che incontrerete qua e là fra i miei articoli, sono frutto di un personale percorso di studi, universitari e non; alcuni plasmati didatticamente, altri scoperti e visitati attraverso l'intuizione o la pratica esoterica individuale. Pertanto la fonte è la biblioteca della mia anima per il cui “approvvigionamento” ringrazio la Dottoressa Nazarena Bianchi, la filosofa, nonché insegnante, che ha saputo trasmettermi sin dall’età di sedici anni l’amore per la verità che giunge dall'antro segreto dell’anima, e che non può essere afferrata soltanto attraverso lo studio dei libri: la vera sapienza, risiede dentro. Come  sostenne Orazio ne Le Epistole (1,2,40), “sapere aude”, ovvero bisogna osare la conoscenza: silenzio, raccoglimento e ascolto del mondo interno, sono la via più sicura verso una reale e profonda comunione con l'autentico spirito.

Citazione di Viaggio Viaggiare significa aggiungere vita alla vita”.
Arthur Schopenhauer, Diario di Viaggio

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Testo di Claudia Simone. Vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso scritto dell'autrice e senza citare la fonte.
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